La nostra società è sempre più digitalizzata. La tecnologia fa parte del nostro quotidiano ormai da anni, passando da smartphone e pc ai dispositivi e sistemi connessi alla rete (Internet of Things). Fra i tanti settori in cui gli strumenti tecnologici trovano spazio, c’è anche quello dei pagamenti elettronici. Infatti, rientra nell’esperienza della maggior parte delle persone, l’utilizzo di strumenti di pagamento come carte contactless, smartphone, wallet, dispositivi wearable e app.

Il fenomeno dei pagamenti digitali si è ormai diffuso a livello mondiale e l’ampliamento del loro utilizzo si deve anche alla recente pandemia che ha spinto i consumatori verso acquisti online e modalità di pagamento più sicure dal punto di vista sanitario rispetto all’abituale scambio di monete e contante. 

Lo scenario dei pagamenti in Italia

Pare opinione diffusa che in Italia si preferisca l’utilizzo del contante e che i pagamenti digitali fatichino a decollare, ma è davvero così? Uno studio pubblicato nel marzo 2022 dalla Banca d’Italia, basato sui dati di un’indagine della BCE (Banca Centrale Europea) sulle abitudini di pagamento dei consumatori nell’area euro, ha fatto emergere quali siano le preferenze degli italiani in materia di pagamento, evidenziando le differenze presenti nel nostro Paese in base ad area geografica, genere ed età.

Lo studio ha evidenziato come, prima della pandemia, il numero di transazioni con l’utilizzo del contante si aggirasse intorno all’82%, mentre le carte rimanevano lo strumento primario per trasferire importi elevati. Dal punto di vista geografico, l’utilizzo del contante era più diffuso nelle regioni del centro-sud, mentre al nord il divario contante-carta diminuiva leggermente.

La scelta fra utilizzo del contante e dei pagamenti digitali con carta variava però anche in base ad altri fattori come il genere e l’età. In particolare, il maggior utilizzo del contante si registrava tra le donne (83,9%), mentre tra gli uomini si attestava su una percentuale leggermente più bassa (80,6%). Il contante risultava poi lo strumento preferito sia dai giovani (18-24), anche a causa del fatto che nella maggior parte dei casi questi ultimi non sono possessori di una carta, sia dagli over 65. In sintesi, l’utilizzo più ampio delle carte si registrava nelle fasce d’età intermedie. 

In questo scenario generale, la pandemia del 2020 ha contribuito a far registrare un aumento dei pagamenti digitali. Le ragioni sono da ricercare, da una parte, nelle restrizioni dovute al lockdown che hanno favorito un aumento dei pagamenti da remoto e, dall’altra, in motivi igienici che hanno spinto le persone a prediligere le transazioni digitali contactless per evitare di maneggiare il denaro contante considerato un possibile veicolo di contagio.

Nello scenario post-pandemico, lo studio della BCE è stato aggiornato da un’ulteriore indagine che ha confermato come la pandemia abbia contribuito a cambiare strutturalmente le abitudini dei consumatori: il 32,3% degli intervistati ha riferito infatti di aver continuato a utilizzare meno spesso il contante anche una volta rimosse le restrizioni, mentre il 30,6% ha dichiarato di aver continuato ad utilizzare più spesso le carte come pagamento.

Nello specifico, le ragioni principali dichiarate alla base di questi cambiamenti sono:

  • Maggiore convenienza nei pagamenti elettronici (47,6%)
  • Aumento del rischio di contagio maneggiando il contante (26,7%)
  • L’invito del Governo a ridurre al minimo i pagamenti in contante, favorendo quelli cashless (26,1%)

Interessante notare che, fra le ulteriori ragioni citate nello studio, l’8% ha segnalato l’iniziativa di molti punti vendita di limitare l’utilizzo del contante favorendo metodi di pagamento alternativi come quelli elettronici e digitali anche per importi più contenuti. Complice di questa scelta sono stati anche gli incentivi e le scelte normative del Governo italiano.
A seguito di questo cambio di scenario, il 93,6% dei consumatori prevede di continuare ad effettuare pagamenti utilizzando sempre meno i contanti e prediligendo altri metodi di pagamento.

Tecnologia che avanza

L’accelerazione nella diffusione dei pagamenti digitali non si può naturalmente attribuire solo al periodo pandemico, ma va inserita in un discorso più ampio che vede nell’evoluzione della tecnologia e nella sua rapida pervasività alcuni tra gli aspetti più rilevanti. 

La rapida ascesa dei digital payment, nati intorno alla metà del 1900, è stata infatti accelerata dall’introduzione di tecnologie in grado di semplificare e velocizzare le transazioni, come ad esempio quella contactless. Nella stessa misura, l’ampliamento del ventaglio di device per effettuare i pagamenti digitali – smartphone, app, dispositivi wearable come orologi, bracciali e anelli – è stato un ulteriore fattore determinante per diffondere questi sistemi di pagamento.

RCH Pay: la soluzione per i pagamenti digitali nel punto vendita

Per far fronte a questo nuovo scenario, anche i punti vendita si sono attrezzati tramite POS, registratori di cassa smart e terminali in grado di accettare i diversi tipi di pagamenti digitali.

In risposta alle esigenze degli esercenti, RCH propone RCH Pay, il servizio che, tramite l’app RCH PayBox, connette i registratori di cassa telematici RCH a tablet o smartphone Android, abilitandoli a ricevere pagamenti contactless tramite carta, digital wallet e wearable device. Lo smartphone si trasforma così in un pratico POS eliminando i costi fissi di installazione e manutenzione dell’hardware solitamente presente presso il punto di cassa.

RCH Pay: i vantaggi 

La praticità dei pagamenti digitali tramite il servizio RCH Pay regala numerosi vantaggi:

  • Rapidità delle transazioni, soprattutto se in modalità contactless
  • Migliore gestione del punto vendita e nessun costo fisso 
  • Possibilità di accettare pagamenti sia presso il punto cassa che in mobilità
  • Visualizzazione in tempo reale delle transazioni

Per maggiori informazioni su RCH Pay e sui registratori di cassa telematici RCH, è possibile contattare il rivenditore più vicino.