Cosa sono i pagamenti digitali?
I pagamenti digitali si sono sviluppati negli ultimi anni attraverso diversi metodi e tecniche che consentono il trasferimento in forma virtuale di denaro tra soggetti sfruttando le potenzialità della tecnologia. Questo è stato possibile grazie a una progressiva dematerializzazione dell’elemento monetario che ha portato all’utilizzo sempre maggiore della valuta elettronica, considerata più sicura, pratica e veloce. In questo modo le transazioni tracciabili e le operazioni risultano più semplici rispetto al tradizionale scambio fisico di denaro contante.
Fra i metodi di pagamento digitale ci sono bonifici, addebiti diretti, ricevute bancarie, carte di credito o debito – anche contactless – e i sistemi di trasmissione denaro via internet e app. Il sistema contactless, in particolare, ha rivoluzionato i pagamenti con carte di credito/debito, rendendo possibile accettare pagamenti senza che il cliente debba inserire la carta nel POS, il terminale dedicato che consente lo svolgimento delle transazioni con moneta elettronica. Ma come siamo arrivati a questo punto?
La storia dei pagamenti digitali
Con l’accelerazione nell’evoluzione della tecnologia, le forme di pagamento tradizionali come contanti e assegni, sono state affiancate dalla possibilità di effettuare transazioni economiche in modalità dematerializzata. La larga diffusione del digital payment è stata possibile grazie a due invenzioni fondamentali: il POS e le carte di credito o debito, prima con banda magnetica e, in seguito, con microchip.
Il POS nasce nel 1973 negli Stati Uniti e nel corso degli anni si è evoluto parallelamente allo sviluppo dei diversi standard di connettività come WI-FI, reti 4G, Bluetooth e fibra ottica, diventando anche esteticamente più raffinato, piccolo ed elegante. Per quanto riguarda le carte di credito o debito, queste hanno fatto la loro comparsa negli anni ’50 in Nord America. Il loro utilizzo si basava sui dati univoci riportati sulla carta che consentivano alla banca di risalire al conto corrente e, quindi, di effettuare il pagamento. Successivamente, anche le carte subirono un’evoluzione, prima attraverso l’inserimento di una banda magnetica e poi con l’integrazione di un microchip al loro interno. Quest’ultima invenzione si deve ai francesi nel 1975.
Il presente dei pagamenti digitali
Oggi i pagamenti digitali sono una prassi largamente diffusa, sia in Italia che all’estero. Questo si deve a un cambio di mentalità e abitudini di acquisto dei consumatori che ha subito un’ulteriore accelerazione con la parentesi pandemica. In questo periodo, infatti, per motivi igienici, si è molto ridotto l’utilizzo del contante e sono state introdotte politiche incentivanti come il Cashback di Stato e la Lotteria degli Scontrini.
L’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano ha notato come nel primo semestre 2022 i pagamenti digitali abbiano registrato un +22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’indagine ha inoltre stimato che entro la fine dell’anno potrebbero rappresentare il 40% del totale speso dai cittadini italiani mentre, secondo uno studio del Mastercard Economics Institute, la percentuale degli italiani che prevede di pagare digitalmente nel 2023 raggiungerà un significativo 86%.
Per quanto riguarda negozi e punti vendita, l’analisi del Politecnico di Milano ha rilevato che, sempre nel primo semestre 2022, la modalità di pagamento più utilizzata è stata quella contactless che rappresenta il 64% delle transazioni digitali, che sale al 69% se si considerano anche i pagamenti via smartphone e smartwatch. Proprio questi ultimi sono i dispositivi che hanno registrato la crescita maggiore di valore transato raggiungendo il +139% nell’ultimo anno.
Per regolamentare e incentivare i pagamenti digitali sono stati stabiliti normative, bonus e sanzioni legati alla necessità di adottare il POS in tutti gli esercizi commerciali, volti ad aiutare a superare lo scetticismo di una parte dei commercianti e dei consumatori verso questo metodo di pagamento.
Normativa per i pagamenti digitali
Il digital payment è regolato dalla Direttiva europea sui Servizi di Pagamento, anche detta Payment Services Directive (PSD), pubblicata per la prima volta nel 2007 e aggiornata negli anni seguenti con l’obiettivo di favorire la concorrenza nei servizi offerti, assicurare maggiore trasparenza e tutela, e incentivare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.
Ad oggi si fa riferimento alla PSD2 che ha introdotto:
- nuovi servizi e provider che ampliano le opportunità di digital payments
- la ridefinizione dei metodi di autenticazione
- l’abbassamento delle commissioni o interchange fee per i commercianti che accettano pagamenti con carta
Come funziona il bonus POS e cosa prevede la normativa italiana?
Anche a livello italiano si è agito per incentivare i pagamenti digitali. Il Bonus POS, istituito dal precedente Governo italiano, prevedeva che dal 1° luglio 2022 il credito di imposta sulle commissioni pagate dall’esercente fosse al 30%.
Secondo la normativa, la presenza del POS nei punti vendita è obbligatoria per chi vende prodotti o servizi dal 2014, ma le sanzioni per chi rifiutava pagamenti elettronici non sono mai state applicate del tutto. Il PNRR 2 ha dunque stabilito che a partire dal 1° gennaio 2023 gli esercenti che rifiutavano una transazione digitale avrebbero ricevuto una sanzione pari a 30 euro più il 4% del valore della transazione negata, sanzione poi anticipata al 30 giugno 2022.
La Legge di Bilancio 2023 proposta dal nuovo Governo e recentemente approvata dal Parlamento, ha istituito un tavolo permanente per trovare soluzioni per limitare i costi per tutti gli esercenti con fatturato non superiore a 400.000 euro relativamente alle transazioni elettroniche fino a 30 euro. In caso di mancato accordo, il Governo si rivolgerà alle banche che saranno chiamate a intervenire con un contributo straordinario pari al 50% degli utili generati dalle commissioni delle transazioni fino a 30 euro. Al momento, quindi, pare non siano in previsione grandi cambiamenti normativi e permane dunque l’obbligo per gli esercenti di accettare i pagamenti elettronici per qualsiasi importo.
Qual è il futuro dei pagamenti digitali?
Per quanto riguarda il futuro, sembra che la costante crescita delle transazioni digitali sarà fortemente legata all’ampliamento dei device utilizzati come, ad esempio, i dispositivi wearable, gli oggetti smart in grado di connettersi all’Internet of Things (elettrodomestici, automobili…) e i dispositivi in grado di sfruttare la biometria (riconoscimento facciale, impronte digitali…). In particolare, l’elemento principale che favorirà il diffondersi dei pagamenti digitali, sarà senza dubbio relazionato al tema della sicurezza, sia per il consumatore che per il commerciante. Infatti, contrariamente a quanto si pensa, i pagamenti digitali sono più sicuri dei contanti e consentono, tra gli altri vantaggi, di avere:
- Maggiore sicurezza nel trasferimento di denaro e nella tracciabilità delle transazioni
- Internazionalizzazione dei pagamenti
- Notevole velocità e flessibilità nei metodi di pagamento
- Gestione degli incassi semplificata
RCH Pay: l’evoluzione dei pagamenti digitali in store
RCH, per rispondere all’esigenza dei punti vendita di gestire in modo sempre più semplice e veloce i pagamenti digitali, ha messo a disposizione degli esercenti RCH Pay, il sistema di pagamento tap to phone che trasforma l’intera gamma di registratori telematici dell’azienda in veri e propri POS, in grado di accettare attraverso un semplice dispositivo Android i pagamenti dei clienti su tutti i principali circuiti.
Tra i vantaggi di RCH Pay ci sono:
- Gestione semplificata dei pagamenti senza lettori POS dedicati
- Ricezione dei pagamenti sia in negozio che in mobilità
- Visualizzazione live delle transazioni
- Rapidità e sicurezza delle operazioni
- Commissioni competitive e nessun costo fisso
Per maggiori informazioni su RCH Pay è possibile consultare il rivenditore RCH più vicino.